L’operazione “Rinascimento marchigiano” prevede il recupero di preziosi dipinti danneggiati dal terremoto del 2016. 400 mila euro per restauri e mostre in 3 tappe a Roma, Ascoli e Ancona. Interventi di restauro che hanno consentito nuove attribuzioni e informazioni su tecnica e materiali.
Si rinnova l’operazione di recupero del prezioso patrimonio disseminato nelle Marche, e naturalmente anche nel Piceno, danneggiato dal terremoto del 2016, dal titolo ‘Rinascimento marchigiano’. Nel 2020 c’è stata la prima parte di questo interessante progetto frutto della convenzione siglata da Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni, ed ora ci si appresta a partire con i nuovi restauri per un costo complessivo di 400 mila euro. Per quanto riguarda Ascoli, le opere che saranno oggetto di recupero, per un importo complessivo di circa 70 mila euro, saranno – così come spiega il direttore dei musei civici, Stefano Papetti – ‘uno dei due trittici di Valle Castellana di Carlo Crivelli, la cornice del quattrocento del polittico di Pietro Alemanno, la ‘Presentazione al tempio’ di Ludovico Trasi. Si trovano tutte in pinacoteca e hanno bisogno di restauro’.
Dopodiché le opere marchigiane recuperate saranno esposte, nell’autunno 2024 a Roma, quindi subito dopo ad Ascoli e, nella primavera del 2025 ad Ancona. ‘Ci sono restauri di opere molto importanti, come il polittico di Carlo e Vittore Crivelli di Monte San Martino e altre altresì molto significative. Sarà una bella mostra su tre tappe. Si tratta di opere che provengono da centri del cratere. Per ciascuna è stata fatta una gara tra restauratori e la commissione ha scelto quello a cui assegnarla. Sono comunque tutti restauratori marchigiani che avranno il supporto dell’Università di Camerino’. Gli interventi di restauro eseguiti nel 2020 hanno anche consentito di effettuare nuove attribuzioni e di acquisire ulteriori informazioni relative alla tecnica pittorica e ai materiali utilizzati dagli artisti. Risale invece a maggio scorso, il progetto di ripristino e conservazione di cinque dipinti della pinacoteca, sostenuto dal Rotary club di Ascoli. Successivamente esposte nella sala del pastorello della struttura museale di piazza Arringo, si tratta di: la ‘Vergine orante’ di Giovanni Battista Salvi, ‘Redentore’ di ignoto emiliano, ‘Madonna con bambino e San Giovannino’ di Francesco De Mura, ‘Sant’Emidio’ di Giovanni Peruzzini, ‘Interno rustico’ di Domenico Morelli. L’intervento di restauro è stato eseguito da Angelo Pavoni, sotto la supervisione della Sovrintendenza, per un costo complessivo sostenuto dal Rotary di settemila euro. ‘Abbiamo recuperato – conclude Papetti – una Madonna del Sassoferrato, un Sant’Emidio di Peruzzini, una scena d’interno di Domenico Morelli, un redentore di scuola emiliana del Seicento con una bellissima cornice in legno originale, e un dipinto ad olio su tavola di Berrettoni con cornice’.
[fonte: www.ilrestodelcarlino.it]